Che cosa è la sindrome feto-alcolica?
Sindrome feto-alcolica è la manifestazione più grave dell’effetto nocivo dell’alcol assunto dalla donna in gravidanza sullo sviluppo fetale. L’alcol, infatti, esercita un’azione dannosa sullo sviluppo dell’embrione e del feto in modo molto variabile.
Gli effetti dell’alcol dipendono sia dalla quantità assunta giornalmente che dalle caratteristiche specifiche di ogni donna, con meccanismi non ancora ben chiari.
La forma più grave della sindrome feto-alcolica si manifesta con una sensibile limitazione dell’accrescimento durante la vita prenatale (in particolare peso alla nascita inferiore alla norma) o in seguito (bassa statura del bambino), una circonferenza cranica più piccola della norma, un deficit intellettivo accompagnato o no da disturbi del comportamento e con particolari anomalie del volto, indicate nella figura sottostante. Talvolta può essere presente anche una cardiopatia congenita o qualche altra malformazione.
Nella forma più lieve, e spesso non facilmente riconoscibile, l’effetto nocivo dell’alcol sullo sviluppo embrio-fetale si manifesta con disturbi del comportamento o dell’apprendimento, soprattutto nel periodo scolastico.
Gli effetti dannosi dell’alcol si verificano solo nelle donne che abusano di alcol?
Purtroppo no. Gli effetti dell’alcol sullo sviluppo del bambino si possono verificare più frequentemente e in modo grave nelle donne che abusano di alcol o che sono vere e proprie alcoliste, ma in modo più anche in donne che assumono modeste quantità di alcol giornalmente o che hanno avuto stati di ebbrezza occasionali.
In poche parole: non esiste una soglia di sicurezza. Per questo motivo nelle bottiglie di vino o di birra i produttori più sensibili appongono il marchio “no alcol in gravidanza” e le autorità sanitarie dei paesi più avanzati, e più colpiti da questo problema, raccomandano “no alcol in gravidanza” attraverso massicce campagne informative.
Come si misura la quantità di alcol che beviamo?
Nonostante la quantità di alcol sia diversa nei vari tipi di bevande (aperitivi, birra, vino, superalcolici), esiste un metodo semplice per calcolare quanto alcol assoluto beviamo, misurando le “unità alcoliche”.
Un’unità alcolica corrisponde a 12 grammi di alcol. Ad esempio una lattina di birra da 330 ml al 4% di alcol, contiene 13,2 ml di alcol (330:100x4= 13,2) che corrispondono all’incirca ad 1 unità alcolica (per approfondimenti vedi scheda “bevande alcoliche”).
Una donna adulta può consumare 1 o 2 al massimo unità alcoliche al giorno, il consumo di alcol diventa eccessivo quando raggiunge 4-6 unità alcoliche al giorno (sia durante la giornata, che consumate in un’unica occasione).
E’ importante abituarsi a misurare le unità alcoliche che assumiamo nella giornata, o quante ne consumiamo in una stessa occasione. Se ad esempio in una serata beviamo un aperitivo, due bicchieri di vino e un superalcolico siamo arrivate già a 4 unità alcoliche e abbiamo raggiunto il livello di “uso eccessivo di alcol”.
Conclusione
La sindrome feto-alcolica, e più in generale gli effetti dannosi dell’alcol sulla salute dei nuovi nati, possono essere totalmente prevenuti: basta evitare di bere bevande alcoliche in gravidanza, per un principio di massima precauzione.
Poiché non si potrà mai stabilire con certezza l’inizio di una gravidanza, anche la donna che pensa di avere una gravidanza nel breve termine o che, comunque, non controllando efficacemente la propria fertilità può rimanere incinta, deve ridurre al minimo o astenersi del tutto dal consumare bevande alcoliche.
Infine, segui le regole indicate nel “Decalogo della futura mamma” e approfondisci le tue conoscenze sulle raccomandazioni per le coppie che desiderano un bambino.